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Domande
e Risposte sulla cessione del
quinto |
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Cos'è la
Cessione del Quinto dello Stipendio
?
Il nome Cessione del Quinto di
Stipendio deriva dal fatto che
l’importo massimo della rata di
rimborso del prestito non può
superare il valore di 1/5 (cioè il
20%) dello stipendio mensile netto
continuativo. La durata massima
consentita è di 120 mesi e la minima
abitualmente non e’ inferiore ai 36
mesi. Il termine massimo della
durata non può, di norma, eccedere
il termine del rapporto di lavoro e
il pensionamento, tranne che nei
dipendenti ministeriali, i quali
possono decidere se estinguere il
debito o traslarlo sulla pensione.
Oggi è possibile l'accesso alla
Cessione del Quinto dello Stipendio
anche da parte dei Pensionati ed in
questo caso la scadenza non può
eccedere il novantesimo anno di età.
La legge prevede che, al momento
della stipula del contratto con la
società finanziaria, si stipuli
anche una assicurazione sui rischi
vita ed impiego. Nel caso di
"rischio impiego" l'assicurazione
interviene, ma ha diritto di rivalsa
nei confronti del debitore, nei
limiti del TFR(Trattamento di Fine
Rapporto) fino a quel momento
maturato: tale cifra, accantonata
dall'azienda in un apposito fondo,
resta quindi indisponibile per il
mutuatario che accede al
finanziamento; si tratta quindi di
un'assicurazione a vantaggio della
finanziaria. Nel caso di "rischio
vita", l'assicurazione interviene
senza vantare diritto di rivalsa nei
confronti degli eredi.
Chi può ottenere la Cessione
del Quinto?
Come previsto dall'ultima versione
del
D.P.R. 180/50
(aggiornato dalla
Legge 14
maggio 2005, n. 80”),
questa tipologia di prestito è
destinata a tutte le categorie di
lavoratori dipendenti, sia dello
Stato e del comparto para-statale
(come specificamente previsto dal
testo originale del provvedimento
legislativo) che delle aziende
private (come definitivamente
sancito dagli aggiornamenti previsti
dalla Legge 80/05). Nella stessa
legge 80/05 è stata estesa la
possibilità di cedere parte della
propria retribuzione anche ai
pensionati di tutti gli Enti
Pensionistici.
Che funzione ha il TFR in un
finanziamento con cessione del
quinto dello stipendio ?
Il TFR per i dipendenti di società
private rappresenta una garanzia per
la società finanziaria, infatti in
caso di licenziamento verrà
trattenuto dalla stessa, salvo poi
definire il debito residuo.
Cos’è il benestare in una
cessione del quinto ?
Il benestare rappresenta quel
documento con il quale
l’amministrazione alla quale viene
notificato il contratto di cessione
del quinto si impegna ad effettuare
i versamenti mensili delle rate nei
confronti della società
finanziaria/istituto di credito.
E’ possibile chiudere
anticipatamente la cessione del
quinto ?
Si, è possibile estinguere
anticipatamente la cessione del
quinto, richiedendo il così detto
conteggio estintivo alla società
finanziaria che lo fornirà dopo aver
proceduto al calcolo del debito
residuo.
Con un mutuo in corso, è
possibile richiedere la cessione del
quinto dello stipendio ?
Si, è possibile, in quanto gli altri
impegni in corso non influiscono
nella valutazione della richiesta di
cessione del quinto.
E’ possibile chiedere un
anticipo del tfr in presenza di
cessione del quinto ?
No, non è possibile perché il TFR
rappresenta una garanzia per la
società finanziaria, ed in virtù di
ciò l’amministrazione nel momento
del rilascio del benestare si
impegna a non versare acconti sul
TFR al dipendente.
Dopo quanto tempo si può
estinguere una cessione del quinto ?
In base all’ art.38 della legge 180
del 1950 l’estinzione anticipata è
prevista e consentita in base ai
parametri:
Quando siano trascorsi almeno due
anni dall'inizio di una cessione
stipulata per un quinquennio od
almeno quattro anni dall'inizio di
una cessione stipulata per un
decennio, il cedente ha facoltà di
estinguerla mediante versamento
dell'intero debito residuo. In tal
caso, sull'importo di ciascuna quota
mensile di stipendio o salario non
ancora scaduta, il cessionario è
tenuto a scontare l'interesse pel
tempo in cui è anticipato il
rispettivo pagamento, calcolando lo
sconto allo stesso saggio al quale
fu accordato il mutuo. Nello stesso
caso il Fondo per il credito ai
dipendenti dello Stato è tenuto a
restituire una quota del premio di
garanzia riscosso a norma della
lettera b) dell'art. 27, in
relazione all'entità della somma
pagata in anticipo e al periodo di
abbreviazione della garanzia. Agli
effetti dello sconto degli interessi
e del premio di garanzia, il
versamento a saldo si considera in
ogni caso come avvenuto alla fine
del mese in cui viene effettuato.
E’ possibile con cessione
del quinto consolidare altri debiti
?
Si, è possibile in quanto colui che
richiede una cessione del quinto può
utilizzarla sia per scopo liquidità,
sia per estinguere altri
finanziamenti in corso.
Se si ci licenzia con una
cessione del quinto dello stipendio
in corso cosa succede ?
In questo caso, la società
finanziaria tratterrà il TFR che il
dipendente ha maturato fino a quel
momento, salvo poi d’accordo con lo
stesso riformulare il piano
d’ammortamento del debito residuo.
I dipendenti di aziende
private di piccole dimensioni
possono richiedere un finanziamento
attraverso la cessione del quinto ?
In linea di massima si, ma sempre
dopo che la compagnia assicurativa
che assicura il finanziamento abbia
analizzato i bilanci dell’azienda
per la quale il richiedente lavora.
La cessione del quinto è un
diritto?
Si. Per i dipendenti dello Stato lo
è da 1950, per i dipendenti di
aziende private e per i pensionati
lo è dal 2005.
Dopo quanto tempo è
possibile rinnovare una cessione del
quinto ?
E' vietato di contrarre una nuova
cessione prima che siano trascorsi
almeno due anni dall'inizio della
cessione stipulata per un
quinquennio o almeno quattro anni
dallo inizio della cessione
stipulata per un decennio, salvo che
sia stata consentita l'estinzione
anticipata della precedente
cessione, nel qual caso può esserne
contratta una nuova purché sia
trascorso almeno un anno
dall'anticipata estinzione. Qualora
la precedente cessione non sia
estinta, può esserne stipulata una
nuova dopo la scadenza dei termini
previsti nel precedente comma con lo
stesso o con altro istituto, nei
limiti di somma e di durata
stabiliti negli articoli 5, 6 e 23,
ed a condizione che il ricavato
della nuova cessione sia destinato,
sino a concorrente quantità,
all'estinzione della cessione in
corso. Anche prima che siano
trascorsi due anni dall'inizio di
una cessione quinquennale, può
essere contratta la cessione
decennale, quando questa si faccia
per la prima volta, fermo restando
l'obbligo di estinguere la
precedente cessione.
Quante trattenute è
possibile avere in busta paga ?
La legge 180 del 1950 alla
quale si fa riferimento prevede che
gli impiegati e salariati e i
pensionati delle pubbliche
amministrazioni indicate nell'art.1
hanno facoltà di rilasciare delega,
fino alla metà dello stipendio o
salario o della pensione, per il
pagamento delle quote del prezzo o
della pigione afferenti ad alloggi
popolari od economici costruiti
dagli enti o dalle società di cui
agli articoli 16 e 22 del testo
unico delle disposizioni sulla
edilizia popolare ed economica
approvato con Regio decreto 28
aprile 1938, n.1165. La delegazione
sullo stipendio o salario si riversa
sulla pensione fino ad estinzione
del debito. La delegazione può
essere fatta a favore degli istituti
finanziatori e degli enti o società
mutuanti, nonché degli istituti di
assicurazione per il pagamento del
prezzo dell'alloggio.
Come avviene il rimborso del
prestito?
Il pagamento delle rate viene
effettuato direttamente
dall’amministrazione che ogni mese
versa gli emolumenti al dipendente
al netto della trattenuta (versata
alla banca/società finanziaria).
Quali documenti sono
necessari?
I documenti necessari all’istruzione
di una pratica di cessione del
quinto sono:
- copia della carta di identità e
del codice fiscale del cliente
- copia delle ultime due buste paga
e del CUD
- certificato di stipendio
debitamente compilato dall’ufficio
paghe
N.B. in caso di dipendenti statali
l’amministrazione dovrà predisporre
due certificazioni in piu’ ( i così
detti: allegato A1 e allegato B
In quante rate posso
rimborsare il prestito?
La durata massima consentita è di
120 mesi e la minima abitualmente
non e’ inferiore ai 36 mesi.
Il datore di lavoro può
opporsi alla richiesta da parte del
dipendente ?
Il datore di lavoro è obbligato ad
accettare una richiesta di cessione
del quinto da parte di un
dipendente.
Quali sono gli obblighi per
il datore di lavoro nei confronti
dell’istituto mutuante ?
La sottoscrizione del contratto lo
vincola a due precisi obblighi:
1) a trattenere la
rata indicata nel contratto dalla
busta paga del dipendente e a
versarla alla Banca erogante il
prestito. In caso di cessazione o
sospensione della busta paga per
qualsivoglia motivo (dimissioni,
licenziamento, aspettativa ecc.) il
datore di lavoro è legittimato a
interrompere il pagamento della
rata. Il Datore di Lavoro non è mai
responsabile del corretto pagamento
del prestito ma viene semplicemente
incaricato del pagamento della rata.
2) in caso di
dimissioni o licenziamento dovrà
trattenere ogni somma maturata dal
dipendente presso l'azienda e
versare tale somma alla banca
erogante. Questa la utilizzerà per
estinguere totalmente o parzialmente
il debito residuo. È il caso,
principalmente, della liquidazione
maturata, ma anche di ogni altra
somma maturata al momento della
comunicazione delle
dimissioni/licenziamento: ultimo
stipendio, tredicesima, ferie non
godute ecc.
Nessun altro obbligo è previsto per
il Datore di Lavoro.
Che differenza c’è tra un
prestito personale e la cessione del
quinto ?
Mentre in un prestito tradizionale
la rata viene pagata alla banca o
alla finanziaria tramite bollettino
postale o addebito sul conto
corrente, nella Cessione del V la
rata viene detratta direttamente dal
salario o dalla pensione. Quindi è
l’azienda per la quale si lavora o
l’amministrazione presso cui si è
dipendenti o pensionati a pagare la
rata direttamente alla finanziaria o
alla banca.
Cos'è il doppio quinto?
Quando si parla di doppio quinto in
realtà ci si riferisce ad un
prestito con delega di pagamento,
una forma di finanziamento che può
aggiungersi alla cessione del quinto
e la cui rata inciderà al massimo
per un altro quinto dello stipendio.
Cosa succede in caso di
infortunio, morte o di perdita del
posto di lavoro?
Nei casi suddetti e secondo quanto
specificato nel contratto di
assicurazione siglato il cliente
garantisce il rimborso del prestito
tramite il TFR maturato e la polizza
assicurativa.
Nessun altra garanzia è richiesta al
cliente, nè sottoforma di
fideiussioni nè di effetti cambiari.
Diffidate da chi vi richiede queste
ulteriori forme di garanzia, è un
vostro diritto, difeso dalla legge
vigente ottenere un prestito tramite
cessione del quinto dello stipendio
con la garanzia del TFR e della
polizza assicurativa prevista.
TAN (Tasso Annuo Nominale)
Il tasso annuo nominale o TAN è il
tasso di interesse puro applicato ad
un finanziamento. È il tasso da
utilizzare come termine di paragone
con il tasso di rendimento delle
attività finanziarie, con il tasso
di sconto, ecc. Non corrisponde
tuttavia al tasso d'interesse
realmente applicato al
finanziamento.
TEG (tasso effettivo globale)
Il TEG fornisce
elementi utili ad accertare se le
condizioni di costo (spese,
interessi e oneri di varia natura)
delle operazioni creditizie
praticate dalle banche e dagli
intermediari finanziari presentano
carattere usurario. Le operazioni
creditizie sono a tal fine ripartite
in categorie omogenee (le categorie
di crediti al consumo - crediti
finalizzati, crediti a rotazione o
revolving, prestiti personali, la
cessione del quinto dello stipendio
– e anche altre categorie di
rapporti creditizi), e, all’interno
delle singole categorie omogenee,
suddivise per classi di importo. E’
anche importante rilevare che mentre
il TAEG riguarda le sole operazioni
di finanziamento concluse con i
consumatori, il TEG si applica anche
ai rapporti creditizi in essere con
le imprese.
TAEG (Tasso Annuo Effettivo
Globale)
L'Indice sintetico di costo, o
Indicatore sintetico di costo (ISC),
noto in precedenza come Tasso annuo
effettivo globale (TAEG) è
l'indicatore di tasso di interesse
di un'operazione di finanziamento
(es. un prestito, l'acquisto rateale
di beni o servizi). È espresso in
percentuale ed indica il costo
effettivo del finanziamento.
È stato introdotto per la prima
volta nel sistema normativo italiano
nella Deliberazione del Comitato
Interministeriale per il Credito e
il Risparmio n. 10688 del 4/03/2003,
art. 9 comma 2, che ha demandato a
Banca d'Italia di individuare quali
siano le operazioni e i servizi a
fronte dei quali detto indice,
"comprensivo degli interessi e degli
oneri che concorrono a determinare
il costo effettivo dell'operazione
per il cliente", debba essere
segnalato, nonché la formula per
rilevarlo.
Il Tasso Annuo Effettivo Globale
rappresenta il costo effettivo
dell'operazione espresso in
percentuale che il cliente deve alla
società che ha erogato il prestito o
il finanziamento. Detto in poche
parole il T.A.E.G. racchiude
contemporaneamente sia il T.A.N.
(Tasso Annuo Nominale), cioè la
percentuale di interesse che grava
sul prestito, che tutte le spese
accessorie all’operazione di
finanziamento (dalle spese di
istruttoria fino ai costi
assicurativi).
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