FinOnline
agenzia
finanziaria
specializzata
nella
cessione
del
quinto
dello
stipendio
per
lavoratori
dipendenti
pubblici
e
statali,
lavoratori
dipendenti
di
imprese
private
e
pensionati
di
aziende
pubbliche
statali
e
private.
FinOnline
propone
il
prestito
cessione
del
quinto
dello
stipendio
o
della
pensione
sia
online
che
direttamente
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territorio
nazionale
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Caratteristiche
del
prestito
Il
nome
Cessione
del
Quinto
di
Stipendio
deriva
dal
fatto
che
l’importo
massimo
della
rata
di
rimborso
del
prestito
non
può
superare
il
valore
di
1/5
(cioè
il
20%)
dello
stipendio
mensile
netto
continuativo.
La
durata
massima
consentita
è di
120
mesi
e la
minima
abitualmente
non
e’
inferiore
ai
24
mesi.
Il
termine
massimo
della
durata
non
può
eccedere
il
termine
del
rapporto
di
lavoro
e il
pensionamento,
tranne
che
nei
dipendenti
ministeriali,
i
quali
possono
decidere
se
estinguere
il
debito
o
traslarlo
sulla
pensione.
Oggi
è
possibile
l'accesso
alla
Cessione
del
Quinto
dello
Stipendio
anche
da
parte
dei
Pensionati
ed
in
questo
caso
la
scadenza
non
può
eccedere
il
90esimo
anno
di
età.
La
legge
prevede
che,
al
momento
della
stipula
del
contratto
con
la
società
finanziaria,
si
stipuli
anche
una
assicurazione
sui
rischi
vita
ed
impiego.
Nel
caso
di
"rischio
impiego"
l'assicurazione
interviene,
ma
ha
diritto
di
rivalsa
nei
confronti
del
debitore,
nei
limiti
del
TFR(Trattamento
di
Fine
Rapporto)
fino
a
quel
momento
maturato:
tale
cifra,
accantonata
dall'azienda
in
un
apposito
fondo,
resta
quindi
indisponibile
per
il
mutuatario
che
accede
al
finanziamento;
si
tratta
quindi
di
un'assicurazione
a
vantaggio
della
finanziaria.
Nel
caso
di
"rischio
vita",
l'assicurazione
interviene
senza
vantare
diritto
di
rivalsa
nei
confronti
degli
eredi.
Debitore
e
Creditore
Chi
può
contrarre
il
prestito
Come
previsto
dall'ultima
versione
del
D.P.R.
180/50
(aggiornato
dalla
Legge
14
maggio
2005,
n.
80,
"Recante
disposizioni
urgenti
nell’ambito
del
Piano
di
azione
per
lo
sviluppo
economico,
sociale
e
territoriale"),
questa
tipologia
di
prestito
è
destinata
a
tutte
le
categorie
di
lavoratori
dipendenti,
sia
dello
Stato
e
del
comparto
para-statale
(come
specificamente
previsto
dal
testo
originale
del
provvedimento
legislativo)
che
delle
aziende
private
(come
definitivamente
sancito
dagli
aggiornamenti
previsti
dalla
Legge
80/05).
Nella
stessa
legge
80/05
è
stata
estesa
la
possibilità
di
cedere
parte
della
propria
retribuzione
anche
ai
pensionati
di
tutti
gli
Enti
Pensionistici.
Caratteristiche
del
finanziamento
La
particolarità
di
questa
soluzione
di
finanziamento
è
che
il
rimborso
avviene
con
trattenuta
della
rata
direttamente
in
busta
paga.
Tale
peculiarità
fa
si
che
il
rischio
di
insolvenza
volontaria
del
debitore
venga
abbattuto
fortemente,
visto
che,
una
volta
dato
il
proprio
consenso
alla
trattenuta
in
busta
paga,
il
cedente
non
può
più
revocare
il
pagamento.
Da
ciò
deriva
anche
che,
in
virtù
della
forma
tecnica
del
prodotto,
è
previsto
il
coinvolgimento
del
datore
di
lavoro
nell'estinzione
del
finanziamento
quale
condizione
fondamentale
per
l'erogazione
del
prestito.
In
buona
sostanza
sarà
il
Datore
di
Lavoro
a
pagare
la
rata
alla
Banca
trattenendo
contestualmente
l'importo
dalla
busta
paga
del
proprio
dipendente.
Gli
obblighi
del
Datore
di
Lavoro
Il
Datore
di
Lavoro
è
obbligato
ad
accettare
una
richiesta
di
Cessione
del
Quinto
da
parte
di
un
dipendente.
La
sottoscrizione
del
contratto
lo
vincola
a
due
precisi
obblighi:
1) a
trattenere
la
rata
indicata
nel
contratto
dalla
busta
paga
del
dipendente
e a
versarla
alla
Banca
erogante
il
prestito.
Questo
obbligo
persiste
per
tutta
la
durata
del
piano
di
ammortamento
ma
solo
se
c'è
una
busta
paga
su
cui
addebitare
la
rata.
In
caso
di
cessazione
o
sospensione
della
busta
paga
per
qualsivoglia
motivo
(dimissioni,
licenziamento,
aspettativa
ecc.)
il
datore
di
lavoro
è
legittimato
a
interrompere
il
pagamento
della
rata.
Il
Datore
di
Lavoro
non
è
mai
responsabile
del
corretto
pagamento
del
prestito
ma
viene
semplicemente
incaricato
del
pagamento
della
rata.
2)
in
caso
di
dimissioni
o
licenziamento
dovrà
trattenere
ogni
somma
maturata
dal
dipendente
presso
l'azienda
e
versare
tale
somma
alla
Banca
erogante.
Questa
la
utilizzerà
per
estinguere
totalmente
o
parzialmente
il
debito
residuo.
È il
caso,
principalmente,
della
liquidazione
maturata,
ma
anche
di
ogni
altra
somma
maturata
al
momento
della
comunicazione
delle
dimissioni/licenziamento:
ultimo
stipendio,
tredicesima,
ferie
non
godute
ecc.
Nessun
altro
obbligo
è
previsto
per
il
Datore
di
Lavoro.
Struttura
finanziaria
Come
qualsiasi
prodotto
finanziario
estinguibile
secondo
la
formula
della
rateizzazione,
elementi
finanziari
principali
di
tale
operazione
sono:
la
rata
la
cui
entità
viene
determinata
entro
una
soglia
massima
pari
al
quinto
dello
stipendio
percepito
dal
debitore.
Tale
importo,
una
volta
determinato
contrattualmente,
resta
fisso
durante
l'intero
piano
di
ammortamento,
non
essendo
prevista
dal
legislatore
la
possibilità
di
variarla
durante
l'estinzione
del
prestito,
a
meno
che
non
si
tratti
di
rinnovo
ante
termine
(per
il
quale,
in
ogni
caso,
debbono
comunque
essere
trascorsi
almeno
i
2/5
del
periodo
di
ammortamento,
ossia
il
40%);
si
precisa
che
il
rinnovo
ante
termine
è
possibile
anche
prima
dei
2/5
se
rinegoziamo
il
finanziamento
di
cessione
passando
da
una
durata
di
60
mesi
ad
una
a
120
mesi
per
una
sola
volta.
periodicità
delle
rate
di
rimborso,
previste
dal
legislatore
con
cadenza
mensile;
la
durata
del
finanziamento,
stabilita
entro
un
massimo
di
dieci
anni
(120
mensilità),
compatibilmente
con
la
data
di
pensionamento
anche
se
dipendenti
ministeriali
hanno
la
facoltà
di
trasferire
il
finanziamento
sulla
pensione
e
talvolta
anche
alcuni
pubblici.
il
tasso
d'interesse
(tasso
annuo
nominale
o
TAN),
previsto
fisso
dal
legislatore
per
tutta
la
durata
del
finanziamento,
e la
struttura
dei
costi
dell'operazione,
sintetizzati
dal
Tasso
annuo
effettivo
globale
(TAEG)
che
comprende
tutti
i
costi
anche
i
premi
assicurativi.
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